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'ndrangheta, Calabria, direzione distrettuale antimafia, Gianluigi Nuzzi, giuseppe pignatone, giustizia, Ilda Boccassini, la7, Nicola Gratteri, Reggio Calabria, Roberto Galullo, tribunali, Vincenzo Giglio
– È la prima volta che sento parlare di trattative di polizia giudizia con la ‘ndrangheta per la strage di Duisburg.
– Cosa farà domani mattina in ufficio?”
Ottima domanda. Cosa avrà fatto il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Nicola Gratteri all’indomani della trasmissione “Gli intoccabili” di martedì 29 novembre? Prima di tutto a me viene da immaginare le sensazioni di Gratteri durante l’intervista di Gianluigi Nuzzi (vedi il video sotto). Si stavano toccando fili delicati, i rapporti tra istituzioni e criminalità organizzata, portando al pubblico informazioni nuove e riservate. Avrà temuto che qualcosa, di lì a poco, potesse saltare. O avrà immaginato qualcosa sui suoi colleghi?
Tornando alla domanda di Nuzzi, ecco quello che avrà fatto questa mattina in ufficio: avrà assistito alle reazioni del palagiustizia reggitano all’arresto del presidente della Corte d’assise della città Vincenzo Giglio, per “Corruzione, favoreggiamento, rivelazione di segreto d’ufficio con l’aggravante di aver agevolato le attività mafiose“. Da una parte un procuratore da anni in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta, dall’altra un collega magistrato che invece col crimine organizzato ci marciava.
Secondo gli inquirenti, avrebbe favorito un esponente del clan Valle-Lampada, di origine reggina ma insediato da decenni in provincia di Milano, legato ai Condello di Reggio. Inoltre c’è anche un giudice del tribunale di Palmi, Giancarlo Giusti. Sarebbero parte, sempre secondo le ipotesi investigative, della cosidetta “zona grigia”, ovvero quella parte di società civile, professionisti e uomini delle istituzioni, che collabora con la criminalità organizzata come se niente fosse. Continua a leggere